Tempi lunghi per ottenere la rateizzazione delle cartelle esattoriali, soprattutto quelle che riguardano l’Inps e in particolare le gestioni previdenziali autonome (artigiani, commercianti).
Le nuove procedure attuate dall'Agenzia delle Entrate Riscossione prevedono l'invio della domanda di regolarizzazione del debito tramite pec. I tempi di elaborazione della stessa domanda pare, però, che avvengano molto lentamente da parte della stessa Agenzia. E’ quanto evidenziano Tonino Cafisi presidente territoriale e Giorgio Stracquadanio responsabile provinciale di CNA Edilizia Ragusa. “Ci risulta – dicono Cafisi e Stracquadanio – che molti titolari di attività, soprattutto del settore edile, attendono da qualche mese una risposta di accettazione con relative rate e piano di ammortamento. Queste imprese, non potendo avviare la rateizzazione del debito, non possono ottenere dall'Inps l'attestazione che certifica la regolarità del Durc (Documento unico di regolarità contributiva) e quindi di fatto vengono bloccate. Cioè non possono avviare un nuovo cantiere, non possono accedere alle agevolazioni previste tramite i crediti d'imposta così come non possono compensare i crediti Iva. Infatti, tutte queste funzioni si possono intraprendere solo se si possiede (giustamente) il Durc in regola. Quindi, alle crisi che si sono succedute negli ultimi anni (finanziaria e Covid su tutte) che hanno colpito pesantemente il settore delle costruzioni adesso si aggiungono nuove lentezze burocratiche che allungano esageratamente i tempi per attivare una rateizzazione e quindi, di conseguenza, dilatando i tempi di rilascio di questo documento”.
“A tutto questo – proseguono ancora gli esponenti di CNA Edilizia – va aggiunta un'altra novità: la difficoltà di poter interloquire con i funzionari degli enti preposti per avviare la sistemazione degli eventuali debiti previdenziali. Sicuramente l'Aer non ha ancora chiara la finalità del Durc, non si è posta il problema della gestione di un processo organizzativo che prima ancora che essere digitale non deve essere né lungo e né complesso, ma rapido ed efficiente. Trenta giorni sono troppi per definire una richiesta di rateizzazione, se poi quest'arco di tempo non viene neppure rispettato il danno economico creato alle numerose imprese del settore risulta significativo. Come CNA invitiamo consulenti e imprese a segnalarci questo grave disservizio in modo da poterne definire bene l'entità e quindi adottare adeguate misure di protesta”.
Giorgio Liuzzo