“Ripartire da solide radici per lo sviluppo dell’Italia” La Cna territoriale di Ragusa lancia un manifesto in previsione delle elezioni regionali e politiche 2022 indicando quali i nodi cruciali da sciogliere per le imprese

Mer, 21/09/2022 - 11:38
santocono e caccamo

In previsione delle prossime elezioni regionali e politiche 2022, la Cna territoriale di Ragusa lancia il manifesto “Ripartire da solide radici per lo sviluppo dell’Italia”, indicando le proposte di artigiani, commercianti e piccole imprese per un nuovo patto sociale. “Pochi giorni – afferma il presidente della Cna territoriale di Ragusa, Giuseppe Santocono – ci separano dalla tornata elettorale e abbiamo voluto scrivere una lettera aperta come riflessione rispetto al sentiment di numerose micro e piccole imprese che in queste ore stanno attraversando l’ennesima crisi economica sentendo il peso tutto sopra le proprie spalle. La crisi energetica, in primo luogo, sta spaventando molte imprenditrici e imprenditori più della crisi pandemica e finanziaria e la mancata cessione del credito in materia di ristrutturazioni e riqualificazione energetica sta mostrando un sistema economico fragile. La Cna territoriale di Ragusa, come durante la pandemia, continua a rimanere quotidianamente al fianco delle imprese che rappresentano ancora oggi l’architrave fondamentale su cui poggia il tessuto economico e produttivo della nostra provincia. Insieme alla presidenza territoriale abbiamo voluto elaborare delle proposte da offrire ai candidati per il rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana e ai candidati per il rinnovo del Parlamento nazionale. Ci sono scelte che non possono più attendere ed invitiamo sin da subito i parlamentari che saranno eletti nel nostro territorio, indipendentemente dal colore politico, a confrontarsi, già all’indomani del voto, con la nostra Cna territoriale di Ragusa composta da circa 3000 associati”.

Ma quali sono i punti che formano la piattaforma rivendicativa? Sostegni economici contro il caro energia, gas e carburanti; controlli severi contro le speculazioni delle materie prime; sblocco immediato delle cessioni di credito per ristrutturazioni e riqualificazione energetica; attivazione dell’operatività delle Zes, zone economiche speciali; fondo per la formazione professionale di giovani da inserire nel mercato del lavoro, considerata la necessità per le imprese di trovare manodopera qualificata; pubblicazione urgente dei bandi per l’autoproduzione energetica quindi realizzazione delle Comunità energetiche; fondo per la riqualificazione e completamento zone Pip (zone artigianali); moratoria sui prestiti contratti durante il periodo covid; credito d'imposta per investimenti aziendali ed efficientamento energetico; sostegno per il comparto autotrasporti; realizzazione reale della Ragusa-Catania e completamento dei lotti Siracusa Gela; riordino delle Camere di commercio in Sicilia e istituzione della quinta camera per non mortificare il territorio ragusano; un serio potenziamento del sistema portuale che guardi a Pozzallo come hub strategico per gli interscambi nel mediterraneo; fondi per la digitalizzazione e marketing delle imprese; puntare sul ruolo delle imprese donna con capitolo dedicato e sulle start up; incentivare le misure a sostegno del turismo costiero e agrituristico come linea guida di sviluppo strategico con microbandi snelli; politiche sanitarie e di welfare adeguate a sostenere i pensionati e le famiglie in grande affanno.

“Queste – sottolinea il segretario territoriale Cna Ragusa, Carmelo Caccamo – sono solo alcune delle tantissime proposte che abbiamo ascoltato dalle tante piccole imprese iscritte in Cna che oggi chi si candida a guidare e rappresentare le istituzioni democratiche dovrebbe, secondo noi, sostenere per un cambiamento concreto. Non nascondiamo la nostra profonda delusione rispetto al quadro economico in cui invece si terranno queste elezioni con un bilancio della classe politica, anche del nostro territorio, insufficiente. Avremmo voluto scrivere solo alcuni punti ma purtroppo registriamo ancora una volta un netto ritardo della nostra area rispetto a tante realtà imprenditoriali italiane ed europee. Purtuttavia, siamo convinti della necessità di fare sistema, serve un nuovo patto sociale che riscriva i punti cardini fondamentali per la nostra provincia. Ciascuno deve tornare a fare la propria parte; associazioni datoriali e parti sociali devono necessariamente confrontarsi con le istituzioni a partire dal Libero consorzio e dai sindaci. Imprese, pensionati e lavoratori si trovano in grande difficoltà, occorre immediatamente essere reattivi, flessibili e concreti”.

Ufficio Stampa
Giorgio Liuzzo