“Affidare a una ditta esterna il servizio di manutenzione totale, ordinaria e straordinaria, ivi compresa la responsabilità civile e penale.” E’ questa la proposta avanzata, in una lunga intervista comparsa il 30 dicembre scorso, in un noto quotidiano locale, dal nuovo assessore al turismo e alla manutenzioni, Alfredo Vinciguerra. Il neo assessore lo ha dichiarato con autorevole determinazione, quasi forse il suo punto di riferimento e di arrivo. Il gruppo dirigente della Cna di Vittoria, naturalmente, rispetta la proposta del neoamministratore ma non la può condividere, non per un pregiudizio ideologico, ma perché è fin troppo evidente che questo tipo di appalti o di procedure vedono in campo solo ed esclusivamente imprese che hanno una dimensione industriale oppure strutture legate al mondo cooperativistico, cioè strutture ben organizzate finanziariamente, mentre mancano, anzi sono del tutto escluse, le imprese artigiane fiduciarie dell'ente. “Se quanto annunciato dall'assessore sarà presto messo in essere – dicono il presidente della Cna comunale di Vittoria, Rocco Candiano, con il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio – gli artigiani di Vittoria, insieme con le decine di piccole e microimprese, da decenni iscritti nell’albo delle imprese di fiducia dell’ente che hanno prestato correttamente il loro servizio, assumendosi in pieno responsabilità civili e penali per i lavori eseguiti al Comune, che fine faranno? Verrà soppresso l’albo delle imprese di fiducia? Le giovani imprese che vogliono iniziare a cimentarsi nei lavori pubblici non potranno più iscriversi all’albo? L’albo sarà mantenuto? Sarà rinnovato? Oppure le imprese di fiducia diventeranno cottimisti o subappaltanti della nuova struttura che gestirà le manutenzioni? Domande che ci vengono poste da diversi artigiani che hanno letto l'intervista e cercano una risposta. Per questo, come Cna, sentiamo l’obbligo di organizzare a breve un incontro pubblico invitando naturalmente l’assessore Vinciguerra, il quale potrà spiegare alle imprese locali, in modo molto più compiuto, rispetto all'intervista, come intende reimpostare il settore”.
Giorgio Liuzzo