“Vittoria è una città paralizzata. Da un lato i passaggi a livello che, per almeno cinque volte al giorno, nelle ore di punta e per diversi minuti, bloccano la percorribilità verso la Ragusa Catania e verso la parte occidentale della Sicilia (Gela–Palermo). Dall’altro, il transito della zona Sud della città invece viene limitato, da almeno quattro anni, dai lavori di riqualificazione del ponte sul fiume Ippari lungo la strada provinciale Vittoria-Santa Croce Camerina. Infine, per non farci mancare nulla, da qualche settimana anche la viabilità che collega Scoglitti con l’area iblea è stata sbarrata per le precarie condizioni della passerella stradale che scavalca la foce del fiume Ippari”.
E’ quanto rileva il coordinamento cittadino della CNA comunale di Vittoria che esprime la propria indignazione per quanto sta accadendo. “Sicuramente – continua la nota della CNA di Vittoria – gli enti preposti alla riqualificazione e alla manutenzione di queste “infrastrutture” e cioè Rete Ferroviaria Italiana, il Libero Consorzio e il Comune di Ragusa non sanno che in questa città operano attivamente oltre 2500 imprese agricole, circa 2200 imprese commerciali, più di 1500 imprese nei settori industria e servizi e oltre 800 imprese artigiane; per un totale che supera le 7000 attività, cioè quasi un quarto delle imprese che operano in questa provincia. Forse i tre enti non sanno che a Vittoria c'è un mercato ortofrutticolo tra i più importanti in Europa dove ogni giorno arrivano in media 300/400 tir da diverse direzioni e ne partono altrettanti verso le stesse direzioni. Probabilmente non sanno che Scoglitti, bene o male, è una meta turistica conosciuta e apprezzata e, a ridosso della stagione estiva, non può rimanere parzialmente isolata. Il distretto economico di Vittoria - capace di lavoro produttivo, reddito e risparmio - non può continuare a subire questa mortificazione. La sede comunale della CNA denuncia da anni questi problemi e la risposta delle istituzioni preposte è stata nei fatti la totale mancanza di rispetto verso il territorio e verso le sue imprese. Il pantano delle tante burocrazie sovracomunali non può costringere alla precarietà economica la nostra zona. Per questo motivo, stiamo valutando azioni dimostrative contro questa situazione di stagnazione”.
Giorgio Liuzzo