Il tasso di mortalità dell’area ragusana, calcolato nel periodo 2014-2016 e derivante dal numero medio di decessi in conseguenza degli incidenti stradali e la popolazione media residente in provincia, risulta essere il più alto dell’isola. E’ il dato negativo che emerge dalla prima pubblicazione del rinnovato Centro studi per l’artigianato e la piccola e media impresa della Cna territoriale di Ragusa i cui contenuti sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa tenuta dal presidente territoriale Giuseppe Santocono, dal segretario territoriale Giovanni Brancati e dal nuovo responsabile del Centro studi, Giorgio Stracquadanio.
Occhi puntati, dunque, sulla pubblicazione in questione relativa alla qualità e alla sicurezza della rete stradale ragusana. Prima, però, è stato illustrato come l’intento dell’associazione di categoria sia quello di rilanciare il ruolo del Centro in grado di porsi come catalizzatore e analizzatore di dati legati all’economia del territorio per far sì che gli stessi possano essere messi a disposizione della crescita delle piccole e medie imprese operanti sul territorio. Un messaggio chiaro e preciso quello arrivato dalla Cna territoriale di Ragusa che intende, in questo modo, mettere in luce le proprie peculiarità tese a focalizzare al massimo l’attenzione sulle criticità esistenti, proponendo, laddove possibile, una serie di soluzioni. Per quanto riguarda la pubblicazione presentata oggi, è stato messo in rilievo come il sistema stradale ragusano sia caratterizzato da una percentuale di dotazione notevolmente inferiore a quella nazionale.
I dati analizzati e pubblicati nell’ottobre del 2000 e poi aggiornati nel novembre del 2012 dall’istituto Tagliacarne confermano come, in poco più di dieci anni, l’indicatore di dotazione stradale della provincia di Ragusa sia passato dal 64,6% del 2000 al 43,3% del 2012. E dal 2012 ad oggi si presume che la situazione non sia affatto migliorata. La Cna spiega che è venuta a mancare da parte di tutte le istituzioni preposte quell’azione programmatica e progettuale che doveva puntare al miglioramento e all’ammodernamento degli assi stradali che ricadono nel territorio provinciale.
La carenza più evidente del sistema viario ibleo riguarda il suo collegamento con la grande viabilità regionale, cioè verso Palermo ma soprattutto verso Siracusa e Catania. Questa incompletezza ha condizionato fortemente lo sviluppo produttivo delle diverse economie ragusane, amplificando quell’isolamento di cui questo territorio ha sempre sofferto. La Cna territoriale di Ragusa pone l’attenzione sul fatto che, oggi e sempre più in futuro, la competitività si gioca fra sistemi logistici, cioè con la capacità di saper movimentare velocemente merci e persone ai vari livelli. In provincia di Ragusa la movimentazione di merci e persone, come nel resto della Sicilia, avviene quasi esclusivamente su strada. Si comprende, quindi, come questo territorio, da qualche anno a questa parte, stia arretrando economicamente e socialmente.
Inoltre, il Piano integrato delle infrastrutture e delle mobilità pubblicato nell’aprile del 2017 dalla Regione evidenzia come il territorio ragusano presenti un’alta mobilità complessiva giornaliera. L’area ragusana presenta una distribuzione, sia di mobilità “auto” che di “trasporto su gomma”, uguale a quella delle aree metropolitane che hanno un territorio e un numero di abitanti molto più ampio. Il territorio ibleo, inoltre, possiede un porto (Pozzallo) e un aeroporto (Comiso) scarsamente collegati e che non brillano per operatività; non ha ancora oggi un centimetro di autostrada; le condizioni della rete stradale esistente non sono delle migliori; a tutto questo si affianca un’alta mobilità stradale a cui si lega un alto tasso di mortalità.
Quest’ultimo dato, è abbondantemente superiore a quello delle aree metropolitane di Palermo e Catania. La Cna territoriale di Ragusa ritiene che “la riqualificazione e l’ammodernamento della nostra rete stradale interna non sia più prorogabile. Così come il completamento della Siracusa-Gela e il raddoppio della Ragusa-Catania non possono più essere un miraggio”. La Cna ha annunciato la pubblicazione di studi specifici sull’economia locale almeno una volta al mese a cura del Centro in questione. Inoltre, per quanto riguarda l’aspetto delle carenze sul piano infrastrutturale, non sono da escludere azioni forti di protesta che i vertici dell’associazione di categoria stanno pianificando.
Giorgio Liuzzo