In provincia di Ragusa sono state 1.990 le imprese nate nel 2019, 127 in più rispetto all’anno precedente. A fronte di queste, però, sono state 1.867 quelle che hanno chiuso i battenti nello stesso periodo, 239 in più rispetto al 2018. Il risultato di queste due dinamiche ha consegnato, a fine anno, un saldo positivo per 123 imprese ma lo stesso saldo è il più basso degli ultimi 5 anni. A fine dicembre 2019, quindi, lo stock complessivo delle imprese operanti in provincia ammontava a 36.823 unità.
Segnali se non positivi quantomeno incoraggianti vengono dall’artigianato che, pur chiudendo in rosso il bilancio annuale (-72 attività rispetto al 2018), vede tornare a crescere lievemente il numero delle iscrizioni di nuove imprese.
Le attività che nel corso del 2019 hanno maggiormente guadagnato terreno sono state quelle dei servizi legati al turismo (+24 imprese per la ricettività e +66 per la ristorazione). Sulla scia del minor costo dei mutui e degli incentivi si è registrata per la prima volta dopo anni una tenuta del settore edilizio ed energetico. È calato invece ulteriormente il commercio (-81 imprese), mentre si è verificato un lieve calo nel settore dell’autoriparazione (-9) ed ha tenuto invece il settore dei servizi alla persona.
Questi i principali dati sulla natalità e mortalità delle imprese iblee risultanti dal Registro delle imprese e dall’Albo Artigiani dalla Camera di Commercio e diffusi da Unioncamere sulla base di Movimprese, contenuti nella rilevazione trimestrale condotta da InfoCamere e poi elaborati dal Centro studi della Cna di Ragusa. “Il nostro territorio – chiariscono dal Centro studi – non è ancora uscito dalla crisi e a questo si sommano le tante carenze infrastrutturali che oramai pesano con forza sulle nostre imprese. Il commercio è il settore che mostra un calo significativo ma la capacità attrattiva del nostro territorio, sia paesaggistica che enogastronomica, sta alimentando con forza il turismo e la ristorazione. In ogni caso, nell’area iblea la voglia di fare impresa resta alta. E’ un segnale importante che ci spinge a continuare a lavorare al fianco delle imprese per far crescere la loro competitività”.
Giorgio Liuzzo