Come cambia l’operatività per il settore della ristorazione a partire da lunedì 4 maggio, la Cna Agroalimentare di Ragusa chiarisce i termini relativamente allo svolgimento dell’asporto
Con il decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile e con l’ordinanza del presidente della Regione n. 18 del 30 aprile, da lunedì 4 maggio cambierà l’operatività per il settore della ristorazione (ristoranti, bar, pub, gelaterie, pasticcerie). “Un primo segnale importante di ripresa e una boccata d'ossigeno per il settore – commenta il presidente della Cna territoriale di Ragusa, Giuseppe Santocono – dopo un lungo periodo di chiusura. Per queste attività, dunque, ci sarà la possibilità di operare con la consegna a domicilio o con l’asporto, naturalmente con l’obbligo di fare rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di un metro e il divieto per i clienti di consumare i prodotti all’interno dei locali e di sostare nelle immediate vicinanze degli stessi”.
Il responsabile territoriale Cna Agroalimentare Ragusa, Carmelo Caccamo, aggiunge: “Relativamente a quanto previsto dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile 2020, le cui disposizioni decorrono dal 4 maggio, abbiamo ricevuto tempestivamente alcune precisazioni dal Mise relativamente allo svolgimento dell’asporto, che è consentito nei locali, ma un cliente alla volta come avviene in farmacia, o anche per il ritiro del pane; quindi rispetto delle distanze interpersonali di almeno un metro al di fuori del locale e con mascherine e guanti e ingresso uno alla volta. Non va consentito l’avvicinamento al bancone se non per pagare il dovuto. I clienti dal 4 maggio potranno recarsi personalmente presso i locali di ristorazione: via libera al take away ma con regolamentazione. Stiamo seguendo da vicino le problematiche della categoria facendo tutti gli sforzi possibili per consentire loro una ripresa delle attività anche prima della data prevista del primo giugno. Nei giorni scorsi, inoltre, abbiamo chiesto ai sindaci della nostra provincia di annullare il canone per l’occupazione del suolo pubblico, di ridurre tutti i tributi locali e di concedere maggiori spazi pubblici per consentire di attivare il cosiddetto distanziamento sociale”.
Giorgio Liuzzo