La sede Cna di Comiso ha ospitato un partecipato incontro con gli operatori del settore “Benessere e Sanità”, vale a dire acconciatori ed estetiste. L’incontro ha visto la presenza, oltre che del presidente comunale Salvatore La Rosa e del responsabile organizzativo Andrea Distefano, anche di Maria Carmela Modica Belviglio, presidente regionale dell’Unione Benessere e Sanità, della responsabile provinciale Antonella Caldarera, assieme ai portavoce territoriali Acconciatori, Guglielmo Trovato, ed Estetiste, Stefania Modica Belviglio. Numerose le problematiche e le proposte emerse da un settore che da tempo a livello locale non ha avuto modo di fare sentire la propria voce. La priorità è stata legata alla calendarizzazione delle aperture durante le festività di fine anno. Le attività del settore, dunque, rimarranno operative nei giorni 24 e 31 dicembre nonché il 6 gennaio. In più sarà mantenuto il giorno di chiusura settimanale del lunedì nella giornata del 18 dicembre. Per dare continuità al percorso organizzativo i partecipanti al confronto si sono dati appuntamento ai primi di gennaio in modo tale da mettere mano alla calendarizzazione annuale per l'intero 2018 e per approfondire temi squisitamente sindacali, questi ultimi di fondamentale interesse per le imprese operanti nel settore. “La Cna – spiegano il presidente comunale La Rosa e il responsabile organizzativo Distefano – vuole proporsi come punto di riferimento delle imprese locali interagendo con loro sulle problematiche di categoria, favorendone la rappresentanza sindacale e presentando servizi essenziali sempre nuovi, pensati per rispondere alle necessità di artigiani, commercianti e piccoli imprenditori. Stiamo parlando, ad esempio, di convenzioni con i maggiori istituti bancari, convenzioni per il risparmio sulle utenze luce e gas, internazionalizzazione, formazione professionale e sicurezza sul lavoro. Si tratta di percorsi continuamente migliorati ed aggiornati per dare incoraggiamento e fiducia a settori che vogliono definitivamente uscire dalla crisi in cui ancora molte piccole e medie imprese si trovano impelagate”.
Giorgio Liuzzo